giovedì 22 maggio 2014

I bambini rovinano il corpo - traduzione e lacrimucce.

Ciao blog, indovina perché ho saltato così tante settimane di scrittura?
Già, era una domanda scontata.
Amalia è nata, è la più bella bambina del mondo, e io sono una mamma assonnatissima e felice.
In realtà sto preparando il post sul mio parto (più per ricordarmi com'è andata che per lamentarmene stavolta, giuro), ma nel frattempo sono incappata in un post che vale la pena tradurre: come sempre, faccio tesoro delle letture consolatorie trovate sul web, e nessuna come questa lo è stata di più.
Fa parte di un progetto denominato A Beautiful Body, all'interno del quale una fotografa ha raccolto immagini e testimonianze di meravigliose mamme. Ne è uscito un libro e un fantastico video che non vi descrivo nei dettagli, perché l'ho già guardato almeno dieci volte e ogni volta ho pianto, e se ci ripenso ripiango e non scrivo più.
Nel blog poi, ho trovato il post che vado appunto a tradurre e che giudico il miglior post mai scritto nella storia dei blog del mondointero. Inutile sottolineare che sono stata fortunata a non fulminare il computer, viste tutte le lacrime che ci ho versato sopra ognuna delle settecentoventi volte che l'ho riletto.
Non avrei mai saputo descrivere meglio il modo in cui mi sento ora, o l'importanza dei segni della gravidanza sul mio corpo: vorrei poter dare questa risposta a chiunque si sia mostrato preoccupato per il mio impatto estetico attuale - e vorrei che anche il mio ragazzo la leggesse, per ringraziarlo: lui è stato il primo a non preoccuparsi minimamente, e a sottolineare quanto fossi bella anche nei primi giorni, quando ancora ascoltavo le troppe voci intorno a me.

" I bambini rovinano i corpi - Ode al mio corpo postparto " di N'tima Preusser.  
( il link va cliccato comunque, anche solo per guardare le foto ) 
Prima che restassi incinta, qualcuno mi disse "non fare bambini, i bambini rovinano il tuo corpo".
Ormai è passato un anno da quando Anabel è stata concepita. In questo momento, un anno fa, era un microscopico granello nel mio stomaco e stavamo annunciando la nostra gravidanza. Da allora fino ad oggi, ho acquisito e perso cinquanta libbre (22.6 kg ca). Quattro mesi dopo la sua nascita, il mio corpo porta ancora le prove della sua esistenza.
Delle scure piscine ristagnano sotto ai miei occhi. Una valle risiede dove una volta era il mio ombelico. Nelle anche c'è una nuova ampiezza che la me adolescente non riconoscerebbe. Delle linee tracciano i percorsi attraverso le montagne di pelle stiracchiata rimaste sul mio torso. Fulmini sui miei fianchi provano che un tempo fossi troppo piccola per contenere tutto quell'amore che mi avrebbe riempito. Altre rughe stanno ad indicare che una volta mia figlia vivesse dentro di me.
Riesci a realizzare il significato di tutto questo? Ogni arto, dito, falange... persino il suo cuore, sviluppatosi proprio nel punto del mio petto dove è il mio a battere. Quelle montagne di pelle sono tutto ciò che mi rimane per provare che un tempo eravamo una cosa sola, e non due.
Come potrei vergognarmene?
Potrei dire così tanto sul vedere gli occhi di mio nonno incastrati nelle sue orbite, e sotto le ciglia e sopracciglia di suo padre. Vedo il ragazzo di diciassette anni di cui mi sono innamorata insieme a mio nonno da bambino ogni volta che lei mi rivolge il suo sguardo. Indossa persino le mie orecchie e il mio mento. Proprio le due cose che ho maledetto di più durante la mia crescita. Non c'è niente che mi faccia sentire più bella rispetto al vedere queste piccole versioni delle mie stesse caratteristiche, e realizzare quanto esse siano speciali.
Il mio corpo ha reso tutto questo possibile. Non tutti hanno tale privilegio.
Di sicuro la mia pancia è più soffice ora come ora, ma il modo in cui si muove quando salto su e giù la fa così tanto ridere. E sì, le mie anche non sono più così strette come una volta, ma sicuramente conoscono quel dondolare ad otto che serve a cullarla mentre si addormenta. I miei capelli da ventunenne hanno preso qualche tocco di grigio, eppure nulla la calma di più che tenerne una ciocca tra le sue piccole dita.
Non sono impeccabile agli occhi della società, e il mio fisico non ricorda neanche lontanamente ciò che era una volta, ma la mia bimba perfetta mi vede per ciò che sono. Per lei, sono io ad appendere la luna. Lei conosce il mio cuore. Lo conosce da molto tempo prima che ci incontrassimo.
Ed è per questo che mi ama.
Non riesco ad esprimere quanto io mi senta rassicurata e valorizzata da questa verità.
Il mio corpo è solo un contenitore per la mia anima. Un incredibile contenitore. Forte, bello, capace, ed imbattuto.
Il mio corpo è pieno di vita.
Il mio corpo è potente.
Il mio corpo ha fatto di me una madre.
Al massimo, è stato il mondo a rovinarmi prima di conoscerla, e lei è stata ciò che mi ha resa nuovamente sana.  


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